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Il Consiglio dei Ministri approva la riforma del Terzo settore e del servizio civile universale
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera (10 luglio 2014) la Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
Per quest'ultimo, che rimane "finalizzato alla difesa non armata", le novità principali riguardano l'apertura agli stranieri, un "meccanismo di programmazione, di norma triennale, dei contingenti di giovani di età compresa tra 18 e 28 anni", uno "status giuridico dei giovani ammessi, prevedendo l’instaurazione di uno specifico rapporto di servizio civile non assimilabile al rapporto di lavoro", una "durata che contemperi le finalità del servizio con le esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti e della possibilità che il servizio sia prestato, in parte, in uno dei paesi dell’Unione europea, nonché, per iniziative riconducibili alla promozione della pace e alla cooperazione allo sviluppo, anche nei paesi al di fuori dell’Unione europea" ed infine la possibilità di "riconoscere e valorizzare le competenze acquisite durante l’espletamento del servizio civile universale in funzione del loro utilizzo nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo".
Nella riforma non sono indicate per ora le coperture finanziarie, ma «dall'attuazione delle deleghe contenute nel provvedimento - si legge nella Relazione Tecnica - non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Per il sottosegretario Luigi Bobba: «è un problema che si affronterà quando si andranno a scrivere i decreti delegati».
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