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Servizio civile: l'agenda degli enti: nuovo accreditamento e bando aggiuntivo
Riapertura questo settembre dell’accreditamento degli enti, un bando aggiuntivo a gennaio 2014, scorrendo le graduatorie di valutazione già esistenti, e nuova progettazione nei primi mesi del 2014. E’ questa la “road map” proposta nell’ultima Consulta nazionale dagli enti di servizio civile, che hanno riscontrato “un atteggiamento da parte della Capo dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, cons. Paola Paduano, disponibile ad accogliere suggerimenti e a rivedere le ipotesi che loro avevano formulato in precedenza”, ci dice Licio Palazzini, presidente di ARCI Servizio Civile.
“Da qui al 10 di luglio, quando ci sarà la nuova riunione della Consulta, vedremo se l’Ufficio nazionale prenderà in considerazione le nostre proposte, ma il primo approccio è stato positivo”, precisa Palazzini. Due i punti fondamentali su cui vertono le indicazioni avanzate dagli enti: la riapertura dell’accreditamento, a 4 anni dall’ultima “finestra” utile, e un bando volontari aggiuntivo oltre quello da 15 mila posti già annunciato per settembre. “Dopo tanti anni – spiega Palazzini - non è possibile tenere ancora chiuso questo sistema, ecco perché la necessità dell’accreditamento, e contemporaneamente è importante dare una risposta ai giovani, con i due bandi che permettano complessivamente a 20-21mila di loro di iniziare il servizio civile entro maggio del 2014”.
La formula tecnica per il bando aggiuntivo di gennaio, da 5-6mila posti, sarebbe quello dello “scorrimento delle graduatorie, e questo “permetterebbe, stante anche i nuovi criteri finanziari usati dall’Unsc, di poter dare una bella risposta ai giovani”, ci dice ancora il presidente di ASC.
Se queste proposte venissero tutte accettate, in attesa del completamento dell’accreditamento, slitterebbe ai primi mesi del 2014 anche la nuova progettazione, ma a quel punto sarebbe aperta ai nuovi soggetti.
Tutta ancora da capire invece la possibile apertura del prossimo bando volontari anche ai giovani stranieri. “Intanto è bene che tutte le politiche giovanili siano pensate rivolte ai residenti nel nostro paese e non solo ai cittadini, e quindi questo mi pare un elemento molto significativo”, premette Palazzini. “In merito poi al servizio civile, forse occorrerà qualche approfondimento, in quanto per esempio l’approccio dell’apertura agli stranieri non si riassume nei soli cittadini immigrati e quindi lì la tematica è più estesa. È una decisione che credo a questo punto il livello politico dovrà prendere e dare atti di indirizzo all’organo amministrativo, ossia al Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale”, conclude il presidente di ASC. (fonte Redattore Sociale).
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