News - ARCI Servizio civile
Cancellati gli osservatori della promozione sociale, del volontariato e dell’associazionismo. Attacco alla democrazia partecipativa.
Nei provvedimenti che il governo sta prendendo in tema di spending review è prevista la soppressione dell'Osservatorio Nazionale dell'Associazionismo di Promozione sociale e il trasferimento delle sue attività all'amministrazione pubblica statale.
L'Osservatorio è parte integrante della legge 383/2000, e garantisce la sua rispondenza al dettato costituzionale. Il Governo ha preso una iniziativa gravissima, immotivata e illegittima. Già lo scorso febbraio c’è stata l’abolizione dell’Agenzia per il Terzo Settore, con la motivazione di ‘contenere’ la spesa pubblica, perdendo così uno strumento di promozione, vigilanza e controllo, fondamentale per il terzo settore, che ha svolto un importante ruolo di ‘terzietà’ tra organizzazioni non profit e istituzioni. Sopprimere l’Osservatorio sulle Aps appare un’altra scelta miope che il Governo intraprende contro il terzo settore, privandolo ancora una volta di spazi di partecipazione, di rappresentanza e di autonomia. Peraltro la motivazione della riduzione dei costi non c'entra nulla: l'Agenzia del Terzo settore "costava" poco più di un milione di euro, il trasferimento delle sue competenze al Ministero costerà probabilmente di più. L'Osservatorio addirittura non costa nulla. Il suo funzionamento è sobrio e legato a rimborsi per il funzionamento, non a compensi.
Questa ridefinizione del sistema di partecipazione della società civile andrebbe ad abolire, tra l’altro, anche l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, il Comitato per i minori stranieri, la Consulta per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie, la Commissione di indagine sulla esclusione sociale, la Consulta del Servizio Civile.
Inoltre grande preoccupazione deriva da una altra norma pure inserita nella spending review: quella per cui lo strumento dell’appalto pubblico diventerebbe l’unica forma di acquisizione di servizi per le pubbliche Amministrazioni. Ciò senza salvaguardare le prerogative di legge previste per le cooperative e imprese sociali e impedendo ad altri soggetti non profit di poter continuare a offrire importanti e qualificati servizi per la collettività.
Reazioni al provvedimento sono arrivate da tutto il mondo del volontariato e dell’associazionismo.
« Archivio news