News - ARCI Servizio civile
Un Respiro d'Aria Buona
Si è svolto sabato 28 aprile 2012 a Pinzano al Tagliamento (PN) l’incontro pubblico “Un Respiro d’Aria Buona” organizzato dall’ARCI Servizio Civile del Friuli Venezia Giulia che ha visto come tema centrale la crescita di protagonismo e partecipazione dei giovani.
Erano presenti una sessantina di giovani provenienti da tutta la regione Friuli Venezia Giulia, molti dei quali già impegnati in progetti di servizio civile e nel mondo associativo in genere.
Giuliano Gelci, Presidente dell’ARCI Servizio Civile Friuli Venezia Giulia, ha aperto il convegno ringraziando i presenti, leggendo un messaggio del Vicesindaco del Comune di Trieste, Fabiana Martini, e mettendo in risalto “la soddisfazione per l’inizio delle attività del Servizio Civile Nazionale dopo le preoccupazioni legate alla crisi e al momento che stiamo attraversando. Il Servizio Civile rappresenta un impegno di fondamentale importanza che l’ARCI Servizio Civile è intenzionato a rispettare. E’ un momento della vita dei giovani che non va sottovalutato, soprattutto per il fatto che dal 1972, ha sempre rappresentato una scelta consapevole”.
All’incontro è intervenuto anche il Sindaco di Pinzano al Tagliamento Debora Del Basso, la quale ha voluto esprimere “i ringraziamenti di tutta l’amministrazione comunale per la presenza di ARCI Servizio Civile al quale siamo legati da vent’anni per l’organizzazione di Green Volley, il torneo di pallavolo che ogni anno attira centinaia di giovani. La condivisione del bene comune passa soprattutto attraverso manifestazioni di genere e la loro importanza risiede esattamente nella continuità dei rapporti. Il nostro rapporto con ARCI Servizio Civile è uno di quelli destinati a durare nel tempo”.
All’incontro era presente anche Licio Palazzini, Presidente Nazionale ARCI Servizio Civile. “Il servizio civile è una scelta. Quando si sceglie di intraprendere questa strada bisogna capire che non ci si deve fermare a noi stessi. La scelta di prendere questo sentiero è una miniera per imparare a relazionarsi con gli altri e per rimettere sul territorio il lavoro svolto. Per questo abbiamo chiesto di inserire all’interno delle priorità del governo la possibilità di certificare le competenze acquisite attraverso l’anno di Servizio Civile affinché il tutto non ricada in una esperienza senza seguito”. Licio Palazzini ha definito il servizio civile come “un modo di difendere il proprio paese e di diffondere la cultura della pace. L’educazione alla pace è di fondamentale importanza e allo stesso tempo la cittadinanza attiva deve essere il nostro principale impegno. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha definito la corruzione e le mafie due tra i problemi maggiori del nostro paese. Attraverso il servizio civile possiamo contribuire a migliorare questo paese rendendo la cittadinanza in grado di riconoscere i problemi e contemporaneamente dar loro gli strumenti per risolverli. I giovani devono essere consapevoli di questo impegno, perché il futuro di questo paese passa soprattutto attraverso la difesa del presente”.
Gabriella Stramaccioni, Direttore di Libera, presente all’incontro ha voluto ribadire che “le cose che hanno valore sono destinate a durare. Per questo dobbiamo difenderci e costruire percorsi di giustizia sociale e di legalità democratica. Siamo da anni impegnati assieme ad ARCI Servizio Civile per l’edificazione di percorsi di difesa del paese. Tanti nostri collaboratori provengono dal servizio civile e siamo assolutamente convinti dell’efficacia che possiede. Dobbiamo essere in grado di proporre alternative al pensiero comune. Dobbiamo prendere d’esempio Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, cittadini che decisero di combattere le mafie con grande volontà e determinazione. Servono percorsi partecipati come quando raccogliemmo un milione di firme per la rivisitazione della legge di confisca dei beni mafiosi affinché fossero destinati alla collettività. Dobbiamo togliere potenziale umano alle mafie e in questo ARCI Servizio Civile svolge un ottimo lavoro. La preoccupazione resta tuttavia quella legata alla perplessità del governo Monti sull’utilità del servizio civile”.
Fabrizio De Meo di Peace Games si è voluto soffermare sull’invisibilità dei conflitti. “Spesso non li vediamo, non siamo in grado di riconoscerli perché siamo offuscati da altro. Questo deve essere il primo passaggio culturale che dobbiamo intraprendere così da ristabilire le connessioni tra le persone. Da tre anni stiamo elaborando dei percorsi di formazione che permettano alle persone di risolvere conflittualità presenti all’interno della comunità attraverso il gioco e la consapevolezza intelligente. Vogliamo giocare duro ma con rispetto e con grande volontà di diffondere la cultura della pace. In questo siamo da anni vicini ad Arci Servizio Civile”.
Al tavolo, coordinato da Andrea Fregonese, Presidente ASC Pordenone, sono intervenuti anche Francesca Tavarado, ex volontaria ASC Trieste, Erica Gambato ex volontaria del Comune di Venezia con un progetto sulla pace in Bosnia che hanno ricordato le loro esperienze passate, i rappresentanti delle Acli Trieste Gabriele Ulcigrai e dell’Azienda Sanitaria Triestina Carmen Roll i quali hanno ribadito l’importanza del SCN.
Erano presenti inoltre Costanza Iannone, Coordinatore ASC FVG e Presidente ASC Trieste, Nives Cossutta, Presidente ASC Gorizia, Chiara Celant, Rappresentante dei volontari FVG, Giulia Stacul, Coordinatore Peace Games FVG e Francesco Monea, Rappresentante del CSV FVG.
Alla mattina nella sala della Giunta del Comune di Pinzano al Tagliamento Giuliano Gelci ha illustrato assieme al consigliere regionale Paolo Menis la realtà del servizio civile nella regione a Licio Palazzini. Sono emerse interessanti proposte di confronto con i giovani da sviluppare a tempi brevi sul territorio regionale.
La giornata di sabato 28 aprile è terminato con un concerto “ad hoc” dei Tiresia con musiche di De Gregori, Guccini, De Andrè e Modena City Ramblers.
Nell'ambito dell’incontro organizzato dall'ARCI Servizio Civile nella mattina di domenica 29 aprile si è tenuto inoltre “Il Laboratorio di Pace”, progettato da Andrea Morinelli di Arci Servizio Civile Nazionale, in collaborazione con Fabrizio De Meo di Peace Games.
Fabrizio De Meo ha ribadito con forza quanto sia realmente importante la comprensione del presente e ha così voluto spaziare da esempi teorici, come l'equilibrio di Nash, alla simulazione di una situazione di conflitto che può prodursi in contesti familiari e quotidiani. All'interno di questa ultima dimensione è comparsa la parte concreta della lezione, trasformandosi in un vero e proprio laboratorio di pace.
Alcuni ragazzi hanno recitato inoltre il ruolo di osservatori all’interno della simulazione, dando al gioco una luce diversa e sottolineando la necessità di moltiplicare le prospettive di sguardo. L'osservazione della conflittualità è infatti uno dei modi migliori per combatterla. Riconoscerla laddove sia apparentemente assente è il primo step. Nella simulazione, una situazione di offesa personale ha mostrato di ripercuotersi sul comportamento di tutta la “classe”, obbligando i presenti a porsi delle domande, a prendere posizione, in breve a mettersi in relazione per arrivare ad una soluzione.
La soluzione ad una situazione di conflittualità tuttavia non è mai definitiva, permanente. La conflittualità infatti non è un elemento di disturbo o un ostacolo da eliminare, ma piuttosto una dimensione strutturale della relazione umana, che emerge dal rapporto costante tra identità e differenza. La necessità è quindi quella di imparare a riconoscerne le logiche, i linguaggi e le dinamiche, per trasformare situazioni di stallo, chiusura ed incomunicabilità in modi creativi che, uscendo dalle cornici date per scontate, aprano a nuovi contesti dove poter agire insieme.
Nonostante la differenza di età ed esperienze potesse far supporre l’esistenza di barriere e poco coinvolgimento, i 25 giovani iscritti sono stati motivati, attivi ed hanno partecipato fattivamente al laboratorio. Le dinamiche non formali con le quali sono stati trattati i temi del conflitto, della sua analisi, e della sua prevenzione attraverso gioco di ruolo, giochi di empatia e socializzazione e sulla prossemica, hanno fatto della differenza un valore più che un ostacolo .
La disposizione a cerchio e/o a perimetro, gli esercizi di comunicazione, la costruzione di una carta d’identità comune, il dilemma del prigioniero, la prossemica, le restituzioni teoriche con illustrazioni pratiche e casi di applicazione verso fasce di età differenti sono state attentamente seguite ed analizzate dai ragazzi.
I ritorni, anche nelle seguenti ore di scambio a pranzo e durante il viaggio, sono stati positivi, essendosi creato un bel clima di intesa e partecipazione che risulta un terreno di base fondamentale per discutere ed agire i temi della prevenzione e gestione nonviolenta e creativa dei conflitti.
L’iniziativa è stata organizzata da ARCI Servizio Civile del Friuli Venezia Giulia con il contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - Servizio volontariato, associazionismo, rapporti con i migranti e politiche giovanili, con il patrocinio della Provincia di Pordenone e del Comune di Pinzano al Tagliamento, in collaborazione con lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale e dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG – Ambito Territoriale di Pordenone.
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