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News - ARCI Servizio civile

23.01.12

Sospese le procedure di selezione servizio civile

Come avete visto ultimamente le nostre comunicazioni hanno riguardato quasi esclusivamente
terreni di iniziativa politica, a cominciare dalle spese militari e i costi per i cacciabombardieri F35  e i tagli al Servizio Civile Nazionale previsti nella Legge di Stabilità 2012  su cui siamo riusciti  a esprimere una posizione autonoma e apprezzata. ASC ha sempre ricordato quanto un F35 in meno significhi almeno 25.000 giovani in servizio per un anno, ha messo in discussione il modello di Difesa evidenziando l’altra faccia, quella della Difesa non armata e non violenta. Siamo all’interno di reti come Sbilanciamoci e Rete Italiana Disarmo e quindi le iniziative continueranno nei prossimi mesi.

Avremmo voluto comunicare anche notizie riguardanti il SCN come indirizzi del nuovo governo,
data di avvio dei giovani, data deposito progetti.
Invece ad oggi siamo solo in grado di informarvi sulla sentenza del Tribunale di Milano nei confronti di un ricorso effettuato da un cittadino pakistano a cui era stato comunicato che la sua domanda per il SCN non era ammissibile.
La nostra posizione sul tema è chiara da tempo. La promozione della pace, della cittadinanza attiva, della solidarietà rende coerente l’ammissione al SCN anche cittadini stranieri da  lungo   tempo residenti in modo regolare nel nostro Paese e per questo abbiamo espresso una prima valutazione positiva.
Ma abbiamo anche detto che siamo di fronte ad una supplenza della magistratura di fronte ad un
ritardo della legislazione e questo apre non pochi problemi sia interpretativi che pratici.
La sentenza  presenta spunti positivi (concetto di difesa) ma anche molto problematici (servizio civile come lavoro contrattualizzato) così come viene letta in una intervista al giovane interessato che acuisce le problematicità, sovrapponendo il volontariato con il servizio civile nazionale.
Il Consiglio Nazionale sta sviluppando una riflessione sia di merito che di azione politica per le prossime settimane in cui da una parte il tema dell’ottenimento della cittadinanza italiana (su cui alcune organizzazioni socie sono già impegnate), dall’altro quello delle spese militari come punto di precipitazione di un nuovo modo di promuovere la pace da parte dell’Italia ci devono vedere ulteriormente impegnati.

Come già accaduto nel passato però le sentenze non innescano solo dibattiti e infatti l’UNSC (Ufficio Nazionale per il  Servizio Civile) ha sospeso gli avvii al servizio fino a quando non si sarà chiarita la situazione sull’ordinanza della sentenza.
L'Unsc ha infatti  il 19 gennaio  pubblicato la notizia che riportiamo.
"l’ordinanza n. 15243/11RG del 9/1/2012, il Tribunale di Milano -sez lavoro- ha dichiarato discriminatoria la limitazione prevista dall’art. 3 del “Bando per la selezione di 10.481 volontari
da impiegare in  progetti di servizio civile  in  Italia e all’estero” pubblicato il 20/09/2011, nella
parte in cui chiede il possesso della cittadinanza italiana quale requisito di ammissione allo svolgimento  del Servizio Civile Nazionale.  Con la stessa  decisione il giudice  ha ordinato alla
PCM – UNSC di sospendere le procedure di selezione, di modificare  il bando nella parte  in cui
Richiede  il requisito della cittadinanza  consentendo  l’accesso anche agli  stranieri soggiornanti
regolarmente in Italia e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande.
Pertanto, in esecuzione alla citata ordinanza l'avvio al Servizio Civile Nazionale è sospeso con effetto immediato per tutti i volontari selezionati per i progetti inseriti sia nel bando nazionale di 10.481volontari, sia nei bandi regionali e delle Province autonome contestualmente emanati dall’Ufficio per i quali è previsto il medesimo requisito della cittadinanza italiana in conformità con quanto disposto dall’art. 5 della legge 64/2001 e dall’art. 3 del DLgs 77/2002.
Sono altresì sospese tutte le attività di cui all’avviso del 15 novembre 2011 (vds Procedura lett. c),
relative al rilascio del nulla osta da parte dell’Ufficio ed all’invio delle graduatorie da parte degli enti.
Sarà cura di quest’Ufficio comunicare con successivi “Avvisi” l’evolversi della vicenda in relazione agli esiti della richiesta urgente della sospensione degli effetti dell’ordinanza in argomento e dell’appello presentato avverso la suddetta ordinanza."

Da più parti sono in corso tentativi per sbloccare questa situazione e speriamo vivamente che questo
provvedimento dell'UNSC sia limitato nel tempo.
Pur non essendo interessati dall'avvio a Febbraio 2012 cogliamo l’occasione per informare  della situazione che si è creata.
Speriamo fortemente che tutto questo non produca dilazioni sulla data di Maggio 2012 come data di possibile avvio dei nostri progetti.

Facebook, Twitter, siti e blog, le reazioni alla decisione della sospensione degli avvii nel servizio civile sta facendo il giro della rete e dei social network, con i giovani che provano ad organizzarsi in attesa di una risposta delle Istituzioni.
Su Facebook, nella pagina del Servizio Civile Nazionale, nasce in maniera partecipata una lettera aperta al Ministro Riccardi di un "Gruppo spontaneo di volontari selezionati per il Servizio Civile". «Il buon senso vorrebbe - scrivono i giovani - che i nuovi criteri per l’accesso degli stranieri al Servizio Civile venissero inseriti nei bandi dal prossimo anno, perché di fatto il blocco attuale e l’eventuale riapertura delle domande e delle selezioni agli stranieri allungherebbe i tempi dell’avvio dei progetti, che quest’anno inizieranno anche con notevole ritardo a causa dei tagli ai fondi per il terzo settore: si rischierebbe di perdere completamente quest’anno di Servizio Civile e chi quest’anno ha vinto avendo raggiunti il limite massimo di età non potrebbe nemmeno partecipare l’anno prossimo». «Attendiamo fiduciosi - concludono - che le istituzioni diano un'adeguata risposta alle legittime richieste avanzate con il prossimo bando e possano riattivare il nostro servizio civile nei tempi e modalità, anche di formazione, previsti». Sempre sui sociale network si organizzano appuntamenti, come quello del prossimo 1 febbraio davanti a Montecitorio e circolano appelli alla mobilitazione. Su twitter i messaggi circolano con l'hashtag #serviziocivile e #occupyserviziocivile, mentre nei gruppi come "Viva il servizio civile", nei siti e nei blog i giovani raccontano le loro delusioni e chiedono l'impegno del Governo.

ASGI e APN (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione e Avvocati Per Niente), le due associazioni legali che hanno seguito il ricorso per discriminazione  propongono poi al Governo, e in particolare al Ministro Riccardi, una possibile soluzione per uscire da questa impasse: «poiché la legge prevede la possibilità di un “piano di rimozione della discriminazione” anche secondo passaggi graduali, da definirsi in accordo tra le parti, ben potrebbe convenirsi su una apertura definitiva del servizio civile agli stranieri dal prossimo bando». «Le associazioni che hanno promosso il ricorso, ed il giovane pakistano - conclude il comunicato - hanno già ripetutamente dichiarato in questi giorni la loro disponibilità, ferma restando la salvaguardia di quel principio di non discriminazione che il Giudice di Milano ha affermato essere valore portante dell’ordinamento italiano». Su questa linea di un appello al Ministro Riccardi, ma anche alle due associazioni legali, si muovono molti enti di servizio civile tra i quali ARCI Servizio Civile, che ricorda come «dallo scontro fra diritti dei giovani che attendono di fare il servizio civile e quelli dei cittadini stranieri da tempo residenti e in modo regolare nel nostro Paese che vogliono partecipare, se ne esce solo con l'azione immediata del Ministro Riccardi: modifica alla legge e soldi aggiuntivi per avere avvii nei prossimi anni».



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